Lo Stop a diesel e benzina nel 2035: Come siamo arrivati qui e gli impatti per il futuro.

Europa approva normativa per lo stop alle vendite di auto diesel e benzina

Il Parlamento Europeo ha annunciato recentemente l’approvazione definitiva del piano per eliminare la vendita di automobili a diesel e benzina entro il 2035. Questa decisione è stata presa con l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell'aria nelle città europee.

Il passaggio alle auto elettriche e ad altre forme di mobilità a basse emissioni sarà una svolta significativa per il settore automobilistico e per i consumatori in tutta Europa. In questo articolo, esploreremo come si è giunti a questa decisione e le ragioni che hanno spinto l'Unione Europea a muoversi in questa direzione, e gli effetti che avrà sui consumatori, sulle aziende automobilistiche e sull'ambiente.

La necessità di ridurre le emissioni di gas serra

le emissioni dei gas serra dovranno essere ridotte drasticamente

L'Unione Europea ha stabilito un obiettivo ambizioso per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ciò significa che le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte drasticamente in tutti i settori, compreso il trasporto su strada. Secondo l'European Environment Agency, il trasporto rappresenta circa il 27% delle emissioni di gas serra nell'Unione Europea. Le auto a benzina e diesel sono responsabili della maggior parte di queste emissioni.

Per questo motivo, l'Unione Europea ha introdotto normative sempre più stringenti sui limiti di emissioni di CO2 per le auto nuove vendute nell'UE. Nel 2021, il limite medio di CO2 per le nuove auto vendute nell'UE è di 95 grammi per chilometro. Entro il 2030, questo limite sarà ridotto del 37,5% rispetto ai livelli del 2021. Inoltre, entro il 2035, tutte le auto nuove dovranno essere a zero emissioni di CO2.

Le azioni dell’unione Europea per mettere al bando le auto a endotermiche: che cosa è successo

il processo per il blocco delle vendite è iniziato già dall'anno scorsoIl processo per mettere al bando le auto endotermiche nell'Unione Europea è un percorso lungo e complesso, che prevede varie fasi e passaggi tecnici, iniziati già l’anno scorso. Nel luglio del 2021, la Commissione europea ha presentato il pacchetto di misure "Fit for 55", che includeva lo stop alla vendita di veicoli endotermici entro il 2035. Dopo essere stato esaminato dalle commissioni parlamentari e approvato dall'Europarlamento in prima lettura, il testo è stato oggetto di negoziazioni formali e informali tra i vari organismi europei nel cosiddetto "trilogo". In seguito, il Consiglio Ue ha trovato un accordo "provvisorio e politico" con il Parlamento, ma apportando tutta una serie di modifiche al testo della proposta. La proposta è quindi stata votata e approvata dall'Europarlamento, pochi giorni fa, con votazione quasi identica al primo passaggio.

Quali saranno i prossimi passi per l’approvazione definitiva della normativa

Nonostante l’ultima approvazione e le polemiche che ne sono conseguite, ci saranno ancora ulteriori passaggi tecnici da espletare prima che il testo possa essere adottato definitivamente; la proposta dovrà ottenere l’approvazione formale del Consiglio Europeo, che pare però scontata, e successivamente potrà essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione, dando il via al processo di adozione da parte dei Paesi membri.

Si può tornare indietro e continuare a vendere le auto a benzina e a diesel

tornare indietro e continuare a vendere le auto tradizionali non è di fatto più possibile

È estremamente difficile stabilire se potremo tornare a vendere auto a benzina e diesel, dato che la transizione verso la mobilità elettrica è già iniziata e alcuni Paesi del Nord Europa non sembrano prendere in considerazione la possibilità di invertire la rotta.

Tuttavia, il nuovo testo ha apportato modifiche sostanziali rispetto alle proposte iniziali della Commissione europea, tra cui la possibilità di adottare una strategia più flessibile e neutrale dal punto di vista tecnologico e un atteggiamento più realistico.

Il destino dei motori a combustione non è ancora segnato, poiché potrebbe esserci un'"ultima opportunità" per farlo: fra tre anni la Commissione dovrà valutare l'entità dei progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi di riduzione del 100% delle emissioni e decidere se è necessario apportare modifiche a questi obiettivi, sulla base dei progressi tecnologici come le auto ibride plug-in e della necessità di un passaggio ragionevole e socialmente equo verso le emissioni zero.

Le prossime elezioni europee potrebbero cambiare le decisioni prese finora sullo stop al diesel e benzina?

Il dibattito sulla fine delle auto endotermiche in Europa è molto acceso e coinvolge anche i politici dei Paesi più legati alla tradizione automobilistica, come il nostro Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che si è detto contrario alla proposta.

La possibilità di valutare anche tecnologie alternative all'elettrico come l'uso dell'idrogeno o dei biocarburanti è stata spinta da Paesi come l'Italia e la Germania, che temono l'asservimento dell'industria automobilistica continentale alla Cina, attraverso l’inclusione di diversi emendamenti.

Con le elezioni europee del 2024 che potrebbero cambiare significativamente l'attuale composizione della maggioranza parlamentare e della Commissione, potrebbe esserci spazio per una revisione delle decisioni prese finora sullo stop al diesel e alla benzina entro il 2035, motivo per cui l'emendamento proposto per il 2026 è ancora più rilevante.

Tuttavia, al momento, un vero e proprio dietrofront è abbastanza improbabile poiché gli investimenti e i programmi per i prossimi dieci anni si decidono oggi, non certo domani.

Cosa cambia per i consumatori con lo stop alle vendite di automobili a motore termico

i consumatori dovranno adeguare le loro abitudini dii acquisto delle auto e di mobilitàMolti costruttori di auto hanno già in programma la cessazione delle vendite di auto diesel e benzina entro il 2030, anche se i consumatori potrebbero ancora optare per auto a combustione interna scegliendo opzioni come auto usate o ricondizionate, soprattutto se i problemi della mobilità elettrica resteranno irrisolti.

L’altra faccia della medaglia è che l’eliminazione della produzione di auto a motore termico potrebbe aumentare la disponibilità di veicoli a basse emissioni come quelli elettrici o ibridi, e questo risponderebbe alla speranza di una significativa riduzione l'inquinamento e al conseguente miglioramento della qualità dell'aria.

I consumatori, da parte loro, potrebbero dover modificare non solo il loro modo di acquistare auto, ma lo stop alle vendite di automobili a motore termico potrebbe portare a un cambiamento significativo nelle abitudini dei consumatori in materia di mobilità e trasporto, dovendo prestare attenzione ad una serie di fattori legate al mondo dell’elettrico. Vediamo quali:

Maggiore disponibilità di veicoli a basse emissioni: La fine della produzione di auto a benzina e diesel potrebbe portare a una maggiore disponibilità di veicoli elettrici, ibridi o a celle a combustibile. Questo potrebbe contribuire a ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell'aria nelle città.

Cambiamento nei modelli di acquisto: I consumatori potrebbero dover modificare il loro modo di acquistare auto, prestando maggiore attenzione al costo di acquisto e alla disponibilità di punti di ricarica pubblici. Inoltre, potrebbe essere necessario valutare il valore residuo e le modalità di ricarica delle auto, per scegliere il veicolo più adatto alle proprie esigenze.

Maggiori costi iniziali: Le auto a basse emissioni, in particolare quelle elettriche, possono essere più costose rispetto ai veicoli a motore termico. Tuttavia, con l'ulteriore sviluppo della tecnologia delle batterie e il miglioramento della produzione, ci si aspetta che i prezzi diminuiscano nel tempo.

Autonomia limitata: Le auto elettriche possono avere un'autonomia limitata rispetto ai veicoli a motore termico, ma le tecnologie stanno migliorando rapidamente. Ad esempio, alcune vetture elettriche hanno già un'autonomia superiore ai 500 km con una singola carica.

Ci saranno maggiori incentivi per l’acquisto di auto elettriche?

gli incentivi statali sono solo uno degli investimenti necessari a sostenere l'acquisto di auto elettricheL’intervento pubblico nell’incentivare il mercato delle auto elettriche dovrebbe avvenire su due fronti: la rete di punti di ricarica e gli incentivi all’acquisto delle auto a zero emissione.

La necessità è quella di risolvere problemi della mobilità elettrica, come il dispiegamento di punti di ricarica pubblici che rende fondamentale l'intervento pubblico con investimenti adeguati per sostenere la transizione verso una mobilità più sostenibile

Con l'arrivo della fine della produzione di auto diesel e benzina entro il 2035, ci sarà un maggiore bisogno di incentivare l'acquisto di veicoli elettrici.

La questione degli incentivi non è semplice da risolvere. In Italia, ad esempio, gli incentivi sono inefficaci a causa di una soglia d'accesso troppo bassa, il che ha portato a un declino delle auto elettriche immatricolate. Anche in altri Paesi, come la Norvegia e la Germania, il taglio degli incentivi ha portato a un rallentamento dell'adozione delle EV.

È difficile immaginare che gli Stati possano sostenere a lungo una politica di incentivazione, ma allo stesso tempo spingere la mobilità elettrica senza incentivi sarebbe una partita persa. L'Europa ha deciso di rivedere il meccanismo di incentivazione dei veicoli a basse emissioni per adattarlo alle tendenze commerciali previste. Questo significa che, nonostante la rimozione completa del benchmark ZLEV dal 2030, ci saranno ancora incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici per i prossimi anni.

Che fine faranno i motori a combustione

i motori a combustione non spariranno completamenteSebbene il futuro della mobilità sembra essere sempre più legato all'adozione dei veicoli elettrici, ciò non significa che i motori a combustione spariranno completamente. Probabilmente diventeranno sempre più marginali nel mercato automobilistico. Infatti, sono previste delle deroghe per i piccoli costruttori che producono meno di 10 mila unità l'anno, oltre a un'esenzione totale per chi ne produce meno di 1.000. Questo significa che chi può permettersi auto di lusso potrà continuare ad avere motori a combustione, mentre la maggior parte dei consumatori dovrà adattarsi all'uso dei veicoli elettrici, a meno che l’Europa non decida di rivalutare la sua posizione sui biocarburanti.

Conclusioni sullo stop dell’Europa alla vendita di auto a benzina e diesel

In sintesi, la decisione dell'Unione Europea di bandire la vendita di auto a benzina e diesel entro il 2035 rappresenta una svolta epocale nella lotta contro l'inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico. Questa scelta implica un cambiamento radicale nella produzione e nell'acquisto di veicoli, con una crescente adozione di veicoli a zero emissioni.

Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario risolvere alcune sfide importanti, tra cui la diffusione di una rete di punti di ricarica efficiente e capillare, nonché un maggiore sostegno pubblico per incentivare l'acquisto di auto elettriche. In ogni caso, è importante ricordare che la transizione verso la mobilità a zero emissioni richiederà un impegno a lungo termine da parte di tutti i settori interessati, dalle case automobilistiche ai governi, dai consumatori alle organizzazioni ambientaliste.

Solo lavorando insieme e investendo in tecnologie innovative, si potrà costruire un futuro sostenibile e pulito per il nostro pianeta e per le generazioni future.

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